Cold War & History

Feodor I°

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Admiral S.O. Makarov
view post Posted on 22/1/2012, 13:13




Il regno di Feodor, figlio primogenito superstite di Ivan il Terribile assicurerà alla Russia nei quattordici anni del suo regno, un periodo di relativa pace.
Era nato il 7 gennaio 1557, figlio della prima moglie dello zar, Anastasia Romanova, e diventato erede al trono il 19 novembre 1581, alla morte del fratello Ivan, ucciso dalla rabbia paterna.
Lo stesso Ivan il Terribile descrive il figlio come “….indifferente e taciturno, quanto di più lontano possa esistere dalla maestà di un sovrano…”. Ma appena morto il vecchio zar, i cosacchi del Don giurarono fedeltà al loro nuovo re, Feodor Ivanovic. …
Fisicamente debole e dotato di scarsissima intelligenza, ma pieno di buone intenzioni e molto religioso, il nuovo zar si affiderà in tutto e per tutto all’operato dei suoi consiglieri, in particolare Boris Godunov, che fortunatamente svolgeranno bene il loro lavoro.
Durante il suo regno un evento di straordinaria importanza, fu la creazione del Patriarcato. Grazie soprattutto all’ interessamento di Boris Godunov, il Patriarca di Costantinopoli, Geremia II° Tranos, concesse di elevare il capo della chiesa russa al rango di patriarca, massimo grado della chiesa ortodossa, e l’iniziativa, pur con qualche riluttanza, venne approvata da tutti i patriarchi d’Oriente.
Il metropolita Giobbe, amico di Boris Godunov, divenne il primo patriarca della chiesa moscovita, e la nuova importanza assunta da questa istituzione chiesa russa, comportò una promozione ed una dilatazione della sua gerarchia, mediante la nomina di nuovi metropoliti, arcivescovi e vescovi. Il rafforzamento suo diventerà assai importante nel periodo dei torbidi, susseguente al regno di Feodor.
Per quanto riguarda la politica estera, vanno ricordati la infruttuosa candidatura dello zar al trono polacco dopo la morte di Stefan Bathory nel 1586; ed una vittoriosa guerra contro gli svedesi, che si concluse nel 1595 con la restituzione allo stato moscovita dei territori e città lungo il Golfo di Finlandia (che erano stati ceduti con il trattato del 1583), cosa che comportò per la Russia il ritorno alle frontiere anteriori alla guerra di Livonia.
Nel 1585, il regno georgiano ortodosso della Transcaucasia, assalito dai musulmani, supplicò lo zar russo di accettarlo come suo vassallo: sebbene la Georgia fosse troppo lontana per poter accettare più di un legame nominale e transitorio, la richiesta segnò una delle direttrici della successiva espansione russa.
Nel 1591 si verificò il decesso del principe Dmitrij di Uglich in circostanze tali da farne, ancora oggi uno dei più celebri “gialli” della storia russa.
Dmitrij era il fratellino dello zar ed unico membro maschio superstite della casata. All’età di nove anni, venne ritrovato nel cortile della sua residenza ad Uglich morto con la gola squarciata.
Il piccolo principe era molto amato dal popolo, che accusò di incuria e forse anche di omicidio domestici e precettori che lo avevano in custodia, e questi vennero sommariamente giustiziati.
La commissione ufficiale di indagine, presieduta dal principe Vassilij Sujskij, giunse alla conclusione che Dmitrij si fosse ferito mortalmente, cadendo preda di un attacco epilettico mentre stava giocando con un coltello.
Ma molti contemporanei, nonché storici dei periodi successivi, sono concordi nell’affermare che il piccolo fosse stato assassinato su ordine di Boris Godunov, ben deciso a diventare un giorno egli stesso zar.
Alcuni hanno però sollevato l’obiezione che il bambino, essendo figlio della settima od ottava moglie di Ivan il Terribile (mentre canonicamente ne erano concesse solo quattro), aveva diritti al trono alquanto dubbi, senza pensare che all’epoca Feodor aveva circa trent’anni ed avrebbe potuto benissimo ancora generare dei figli. O ancora che l’astuto Boris Godunov avrebbe potuto organizzare l’assassinio in maniera assai più abile, senza lasciare tante tracce che portavano ai suoi agenti e sodali.
Comunque, anche se Boris Godunov non uccise Dmitrij, certo è che fece di tutto per impadronirsi del potere: forse il povero bambino non aveva diritti al trono, ma era pur sempre figlio di Ivan il Terribile e vantava sangue reale, cosa che non si poteva altrettanto dire per Godunov.
Rampollo praticamente analfabeta di una famiglia della piccola nobiltà mongola che si era russificata e convertita all’ortodossia, Boris Godunov aveva dato prova di una straordinaria intelligenza ed abilità nell’organizzare intrighi di palazzo, oltre che come diplomatico e uomo di stato, traendo vantaggi anche dalla parentela acquisita con lo zar Feodor che aveva sposato sua sorella Irina. In un arco temporale di parecchi anni, Boris riuscì a sconfiggere i suoi rivali a corte fino a divenire, verso il 1588 l’effettivo governante della Russia.
Oltre ad assicurarsi potere ed enormi ricchezze personali, ottenne eccezionali riconoscimenti esteriori per la sua alta posizione: un titolo ufficiale quanto mai risonante, il diritto formale di sovraintendere ai rapporti con l’estero a nome dello stato, ed una corte a se stante dove gli ambasciatori stranieri dovevano presentarsi a rendere omaggio, dopo aver reso omaggio allo zar.
Alla morte di Feodor, Boris era pronto a salire al trono.
L’insignificante Feodor I°, ultimo sovrano della dinastia rurikide, morì senza lasciare eredi (dal suo matrimonio con Irina Godunova aveva avuto solo una figlia, la piccola Feodosia, morta nella prima infanzia) il 7 gennaio 1598, giorno del suo quarantesimo compleanno.
Con lui si estingueva una dinastia che aveva portato la Russia ai massimi vertici: si apriva la guerra per la successione e passeranno molti anni prima che la terra russa riuscisse nuovamente ad avere un po’ di pace…..

feodori



Fonti:
N.V. Riasanovsky “Storia della Russia” _ Ed- Bompiani





 
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